Alessandra Cremone

Studentessa al primo anno della laurea magistrale in Arti Visive all'Università di Bologna.
Mi sono laureata in Graphic Design e comunicazione visiva all’ Accademia di Belle Arti di Palermo, con una tesi sulla Fenomenologia e la storia dei caratteri tipografici.
Da sempre appassionata al mondo delle arti, dalle sue applicazioni canoniche e tradizionali alle sue traduzioni virtuali, i miei studi si sono incentrati dapprima sulla comunicazione visiva declinata in termini sia editoriali che digitali, per poi integrarsi in quest’ultimo anno, con una prospettiva storica e teoretica delle principali epoche artistiche.

I linguaggi HTML, CSS e JS per la progettazione di risorse e siti web responsive, con la quale ci siamo interfacciate, mi erano già noti grazie ai corsi di Web design frequentati in Triennio e la possibilità di coniugare questi ultimi con le discipline umanistiche mi ha subito interessata. 

La scelta dell’ argomento del progetto è stata una diretta conseguenza della mia duplice passione per arte e nuove tecnologie e del mio incipiente attaccamento alla città che mi ospita.
Essa m’è stata suggerita da un fortuito incontro in un mercatino nei pressi della stazione Centrale di Bologna di questa raccolta di mostre intitolata Arte, Un universo di relazioni, le mostre di Bologna dal 1950 al 2001. L’idea di rendere Bologna al tempo stesso spettatrice e protagonista dell’attività culturale che ha ospitato dal secondo dopoguerra al primo duemila m’è parsa potesse restituire in parte il suo intenso e pulsante cuore artistico. Con Viola ci siamo trovate subito d’accordo nel mettere insieme la raccolta che il testo ci proponeva, attuando un lavoro di trascrizione dei dati analogici, quali testi critici e saggi e arricchendo ciascuno col proprio bagaglio di conoscenze e passioni il progetto d’insieme.

Il lavoro qui presentato è un percorso coinvolgente, un labirinto di saperi che si percorre passo passo; dipanandosi attraverso tre vie differenti: una ricerca per persone, con la loro storia, le loro opere, il loro vissuto. Per date, tramite un excursus temporale che ordina le varie esposizioni bolognesi e infine per luoghi: i luoghi che hanno accolto e infuso cultura. Il catalogo ha inoltre la funzione di indagare le varie personalità che hanno dato un contributo fondamentale all’arricchimento culturale della città, dalle sperimentazioni dei Carracci, alla ricerca paesistica di Paolo Monti fino alla spietata dolcezza cromatica di Federico Barocci. In un percorso che partendo da lontano, coniugandosi al digitale, si fa trama passata e presente di un patrimonio culturale vastissimo e ineguagliabile.