Sono una studentessa del primo anno di Italianistica dell’Università di Bologna, Alma Mater Studiorum. Mi sono laureata con 110/110 con lode alla triennale di Lingue e Letterature straniere (Bologna), in lingua, letteratura e cultura finlandese e ungherese, con una tesi ibrida di lingua e letteratura finlandese “Tempi passati e metodi di traduzione dal finlandese all'italiano ne Il dono della Signora dell’acqua”. I miei studi si sono incentrati sull’approfondimento linguistico e letterario, integrando quello culturale e filologico. Lo studio generale delle comunità ugrofinnistiche non può esimersi da una produzione artistica a trecentosessanta gradi, quale arte scultorea, pittorica, entrambe mie grandi passioni fin dalla prima infanzia.
Mi sono trasferita da Cagliari, mia città Natale, appena terminati gli studi di secondo grado ed ho immediatamente sentito una profonda connessione con la città di Bologna. Ciò che andavo ricercando, quando io e Alessandra abbiamo cominciato l’ideazione di questo progetto, era qualcosa che fosse correlato alla città, che mi permettesse di esplorarla sotto un punto di vista culturale e soprattutto inedito. È stata quasi una casualità incappare nella raccolta l’Arte, Un universo di relazioni, le mostre di Bologna 1950-2001, eppure si è rivelato il connubio perfetto tra passione e ricerca. Le mostre che si sono susseguite a Bologna parlano con voce possente di una città nascosta, inedita, che diventa madre accogliente e feconda verso gli stimoli provenienti da tutta Italia e li fa propri, ma non solo, permettono altresì di dare risalto alla fioritura dell’arte emiliana, ancora troppo ingiustamente sconosciuta. Quelli che da molti e meno esperti potrebbero essere definiti autori minori hanno ancora tanto da dare e altrettanti spunti di riflessione per l’osservatore: basti pensare alla ricercatezza simbolica di Cagnacci o allo sperimentalismo di Burri. Ciò che bisogna fare è semplicemente mettersi in ascolto, con gli occhi ma soprattutto con la mente
Ciò che abbiamo cercato di fare con il nostro progetto è rendere questo patrimonio più accessibile, a livello telematico, in una struttura che possa essere facilitante anche a livello di ricerca, senza sradicarlo dal contesto in cui ha preso vita, la culturale e storica città di Bologna.