“La mostra dedicata a Guido Reni si tenne all’Archiginnasio di Bologna. Essa rappresentò una sfida perché fu inaugurata in un momento in cui Caravaggio e il caravaggismo erano considerati , in seguito alla brillante mostra dedicata all’artista nel 1952 a Milano, l’unico artista e l’unica corrente seicentesca che potessero interessare e appassionare il mondo contemporaneo. Reni era percepito come un modello accademismo, falso e sdolcinato, che resistette fino alla fine del XIX secolo. Salomon Reinard, nel suo famoso Apollo conio l’espressione “volgarità sentimentale” affermando che le Maddalene bolognesi — quindi e soprattutto quelle di Guido— erano permeate da una “sgradevole miscela di sensualità e devozione” . L’audacia, se cosi si può dire, di organizzare una mostra dedicata all’artista era, quindi, quasi una provocazione.”
Alfonso Perez Sanchez